l’altra sera da arcangelo dandini il privilegio di scegliere senza preoccuparmi d’altro o d’altri.
sono al bancone e la pappa col pomodoro d’accoglienza è pronta: stefania mi versa un calice di tre armi 2012 della laziale az. le rose.
fratel fabrizio porta supplì, crocchetta di patate affumicata, croccante di mandorla con alici; comincio a riappacificarmi mentre il tre armi mi pervade con la speziatura della malvasia puntinata e la freschezza del verdicchio.
arcangelo – sornione – scoperchia lo spaghettone all’a-matriciana; un calice di cascinotto 2010 di claudio alario, nebbiolo d’alba di pregiati lombi, accompagna il guanciale a pezzettoni, che si disfa in bocca con inusitata eleganza.
sarebbe un peccato smettere: e mentre ricordo che di claudio alario tant’anni fa bevvi una fatata barbera d’alba mangiando bue grasso di carrù, mi lascio tentare dalle polpette di lesso – “allesso” in carta.
comfort food a tutt’andare: come rinunciare alla zuppetta di cioccolato bianco con capperi e zenzero – rari nantes – e olio di giulio campello?
domani è un altro giorno: stasera va bene così; e grazie a voi, dandinis.