l’etichetta è debitamente archiviata, ma questo prosecco di bisol solighetto (vnc millesimato 2011) che viene sicuramente dalla gamma horeca, non mi desta grandi ricordi se non quelli, appunto, di un prosecco sincero.
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scontato è meglio
questo prosecco superiore docg le fade ha già sollevato un vespaio tempo fa su un blog infinitamente più titolato (le mille bolle blog) più che altro sul prezzo – era in offerta dal caprotti scontato del 50% a ben € 3,95 – e l’esperto recensore si domandava a chi giovasse questa strategia commerciale.
ma non l’aveva bevuto: vi ho provveduto io e confermo, per gli amanti del genere – anche se nomato extra dry il prosecco, cui l’uva glera conferisce notevoli zuccheri non fermentabili, secco non è – che si potrebbe comprare anche al prezzo pieno (comunque sotto gli 8 euri).
troppo dolce
ma talvolta è bene così, anche se parliamo di un brut da 9 g/l.
il vero problema è ‘sto cavolo di boccia rigata con etichetta incassata, che non si riesce ad asportare con divinoricordo.
e poi, se lo volevi veramente arido, lo sai, non dovevi pigliare un prosecco: accidenti a te, foss maré!*
*che sarebbe marai gallopronunciato per la rima
san silvestro
fra pochi amici, ambiente intimo e cucina di casa e canti e balli e risate e rimembri.
per le chiacchiere e gli appetizer ho fatto una scommessina: un cartizze di val d’oca scudo di rame, che non è il top della gamma ma, esitato a poco meno di 11 euri alla coop, decisamente mantiene più di quanto promette e comunque i benemeriti cooperanti di valdobbiadene fanno, se non il migliore, uno dei pochi cartizze veramente all’altezza: promosso!