ma siamo intorno ai 5 euri, con questo satrico 2010 (paritetico assemblaggio di chardonnay, sauvignon e trebbiano giallo) di casale del giglio; profumato e sapido, perché rinunziarvi in favore di meno titolati e spesso più costosi accrocchi?
premessa: quali sono i vini più sputtanati d’italia? degli ultimi 30 anni, diciamo?
discussione lunga e lacerante, ma è probabile che i primi tre siano bianchi e fra loro c’è sicuramente il noto est! est!! est!!!
ora, a parte la storia del vescovo imbriagone, del coppiere martino, dell’eredità a montefiascone (nomen omen), è evidente che un vino fatto con malvasia e/o trebbiano forse non sarà di prim’acchito un nettare prelibato: e, fra parentesi, questo ci dà un’idea di cosa bevessero i tedeschi nel xiii secolo (per chi volesse approfondire da un punto di vista storico)
ciò detto, scontato del millemila per cento, dal mio spacciatore milanese l’altro giorno prima leggo est! est!! est!!! 2010 e poi falesco; allora son colto dal raptus e compro.
falesco è la casa dei cotarella brothers; il prim’attore riccardo detto mr. merlot – indovinate perché (ma saranno c… suoi o no?)
questo est! est!! est!!! (trebbiano 50 malvasia 30 e roscetto 20 – che alla prova del dna non ha ammazzato nessuno ma sarebbe parente del greco) è la prima linea, ma – considerando che scontato veniva 3,99 – vi dico che per me ne poteva valere anche 7, vabbè facciamo 6,59 e finiamola lì.
secondo taluni, che certamente molto ne sanno, fra il trebbiano di soave ed il trebbiano di lugana correrebbe una parentela stretta.
io l’ignoro, ma son disposto ad approfondire la ricerca, e anzi già ho principiato con questo lugana san benedetto 2009 di zenato; fresco, delicato, morbido, di profumi tenui ma persistenti e tutto a poco più di 7 euri.
perché a fare gli sboroni – come una volta (once upon a time…) si diceva solo dalle nostre parti – son buoni tutti: ma le buone bottiglie e a buon prezzo sovente sono un’illusione.
interpretando: con bottiglie pluripremiate da 40 svanziche non dovrebbe essere difficile far bella figura; ma con bottiglie sotto i dieci eurini ci vuole un po’ d’impegno e curiosità.
gamma bassa della mai abbastanza lodata casa masciarelli-cvetic’, ma gamma alta in confronto a tanti vini anonimi che affollano scaffali per ogni dove.
villa gemma bianco 2007, colline teatine igt, 12,5%: 80% trebbiano (d’abruzzo, ça va sans dire) fruttato, deciso nondimeno elegante.